The Money Maker

economy goes culture

Terza parte della trilogia Turismo Cultura Economia

Il Südtiroler Künstlerbund presenta nella Galleria Civica di Bressanone, il terzo e ultimo capitolo della trilogia Turismo Cultura Economia. Dopo le prime due sezioni dedicate al turismo e alla cultura, la terza parte ideata da Eva von Ingram Harpf e Lisa Trockner mette ora l'economia al centro del progetto espositivo.

Con un approccio che può considerarsi inedito per l'Alto Adige, undici esponenti del mondo artistico e altrettante aziende brissinesi si sono incontrati un anno fa per conoscersi, scambiare idee e creare quindi duetti di collaborazione, composti sempre da un artista e un'impresa uniti dal compito di sviluppare e mettere appunto un progetto artistico e liberi di scegliere come organizzare questa forma di cooperazione, sia in termini di selezione dei materiali e prodotti che di impostazione, optando per approcci strategici-concettuali o, piuttosto, documentativi.

Fondamentale è stato l'intento di allontanarsi dalle consuete idee di sponsorizzazione concependo invece questa cooperazione fra mondo imprenditoriale e artistico come una sorta di capitale sociale da cui partire per stimolare processi di innovazione e approfondirli attraverso la sperimentazione. I risultati alquanto stupefacenti di questo sodalizio saranno presentati nel contesto di una mostra ospitata presso la Galleria Civica di Bressanone.

L'esibizione evidenzia l'abbraccio sinergico in cui si incontrano e fecondano reciprocamente il fare arte e il fare impresa. La scritta al neon Defect Detected esposta da Ali Paloma incarna da un lato la tecnologia di ottimizzazione della società Microtec e, allo stesso modo, la costante ricerca della perfezione vissuta nella società. I soggiorni in Alto Adige dall´artista Claudia Barcheri dall´inizio dal processo progettuale, rappresentati sotto forma di grafico a barre, vengono tradotti dagli architetti bergmeisterwolf in un paesaggio tridimensionale. Il concetto ampliato di scultura trova posto anche nel lavoro del collettivo di artisti Moradavaga, ruotante intorno a Manfred Eccli, che ha progettato uno sgabello per contemplare in pace l'arte del bonsai di Othmar Auer, intesa come attività scultorea in perenne divenire. Si focalizzano invece sulle sedie, viste come singolo elemento d'arredo o, piuttosto, come prodotto di serie, Alexander Wierer e Ivo Barth che, nel collaborare, si chiedono se quanto creato rientri nella categoria degli oggetti utili o, più probabilmente, degli artefatti. Petra Polli e Michael Reifer hanno messo in moto attraverso l'acqua le vibrazioni prodotte dalle canzoni preferite di diverse persone, rendendole così visibili sulla parete sotto forma di facciate personalizzate. Servendosi di una proiezione video, Anna M. Rose (per Lottozero) mette invece il vuoto al centro del suo lavoro. Assistita da Elisa Barison, l'artista mostra la sfida affrontata quotidianamente dalla tipografia Weger nel passare dal foglio vuoto alla carta stampata, processo che viene illustrato servendosi di tutorials di cucina. Riesce ad assemblare elementi di per sé contraddittori, Georg Ladurner, nelle sue tecniche di composizione digitale per Bressanone create e messe a punto assieme a Stefanie Prieth per la cooperativa Bressanone Turismo. Christian Kaufmann e Alexander Weisssteiner si sono scambiati i segreti, ma senza svelarli. Ad essere visibili sono solo gli schemi delle sequenze di tasti, prodotti sotto forma di disegno 3D da WF Mechanik. Punto di partenza della cooperazione fra Thomas Huck e Progress Group è la stampante 3D sviluppata in proprio dal reparto innovazione interno all'azienda. Artista e impresa testano il nuovo strumento negli ambiti di applicazione tradizionali, esplorano la possibilità di nuovi utilizzi e li traducono in forme scultoree. Mentre in alcune collaborazioni le idee hanno trovato rapida attuazione, in altri sodalizi il percorso di ricerca è stato tortuoso, con continue rincorse di partenza prima di riuscire a focalizzarsi su un obiettivo comune. Simon Perathoner definisce come un loop questo stato di blocco momentaneo vissuto nel processo di sviluppo e lo esprime con una formula del linguaggio di programmazione Javascript.
Solo un progetto non poteva essere realizzato entro la data della mostra ed è quindi registrato come concetto ad esito aperto. Le variabili di risultato del progetto evidenziano ancora una volta che i processi di innovazione non hanno un'estetica finale e definitiva, che possono funzionare come anche fallire, e che vale comunque la pena provare.

Sulla mostra uscirà un catalogo che illustra tutti i lavori esposti e ne descrive i processi creativi di sviluppo.

La mostra sarà inaugurata l'8 novembre 2019 alle ore 19.00 presso la Galleria Civica di Bressanone e resterà aperta fino all'11 gennaio 2020.

Galleria Civica Bressanone | mar.-ven. 10:00-12:00 + 16:00-18:00